La terapia cognitivo comportamentale usa molti strumenti pratici, esercizi e attività: è un percorso da fare insieme, attivo e con degli obiettivi concordati: la parola chiave è praticità. Ci si concentra insieme su ciò che ci mette in difficoltà nel momento presente e si studiano insieme delle strategie per affrontarlo.
Una delle fonti più grandi di sofferenza, sta nel fatto di continuare a cercare di cambiare ciò che non dipende in alcun modo da noi. Continuiamo a combattere contro qualcosa che non è più presente, oppure contro qualcosa che non è sotto il nostro diretto controllo. Quando falliamo, da questo dipende poi tutta la nostra autostima e ovviamente ci ritroviamo completamente a terra.
Insieme possiamo imparare a fare spazio al passato, senza farci inghiottire da esso.
Insieme possiamo imparare a guardare al futuro, mantenendo i piedi per terra nel presente, senza farci travolgere. Insieme possiamo imparare come raggiungere un equilibrio, senza diventare schiavi della nostra mente. Insieme possiamo andare verso un cambiamento che permetta di raggiungere obiettivi personali, migliorare la qualità delle relazioni con gli altri e ridurre la sofferenza emotiva.
Per farlo utilizzo numerose tecniche e strategie, provenienti dalla tradizione più innovativa della Terapia Cognitivo Comportamentale (CBT), chiamate “terza onda”, in virtù del loro essere più recenti rispetto alla terapia cognitiva standard.
La Terapia dell’Accettazione e dell’Impegno (Acceptance and Commitment Therapy, ACT)
La nostra mente è il più grande narratore di storie che esista: è letteralmente programmata per metterci davanti tutto ciò che più ci preoccupa, ci fa soffrire o ci critica ferocemente. Evoluzionisticamente tutto funziona bene così: infondo se l’uomo preistorico si fosse messo ad ammirare i fiorellini di campo, non sarebbe sopravvissuto granché! Il problema è che la nostra mente funziona in questo modo anche oggi: costantemente ci bombarda di pensieri negativi, paure e preoccupazioni future con l’unico scopo di farci allarmare. Tutto questo perché la nostra mente è un abilissimo risolutore di problemi. Tutto ok quando si tratta di risolvere problemi pratici: se si fora una gomma della nostra auto, chiamiamo il gommista o la sostituiamo noi stessi con quella di scorta. Ma che succede quando invece di trovarci di fronte a problemi pratici, sono le emozioni ad essere un problema nella nostra vita? La nostra mente conosce una sola modalità di risoluzione dei problemi, e tenterà di applicarla all’infinito: quello che ne risulterà sarà una lunghissima catena di pensieri circolari, le chiamiamo ruminazioni proprio per la similitudine con il modo che hanno di mangiare gli animali erbivori. Le ruminazioni, in genere ci portano solo a stare molto peggio, e ovviamente non arrivano mai alla risoluzione del problema. L’ACT insegna ad allenarsi in una serie di abilità, sei per la precisione, che ci renderanno più flessibili e capaci di vivere una vita più ricca e significativa. Diventeremo in grado di staccarci dai pensieri che la nostra mente ci manda di continuo e saremo più capaci di capire quando è il momento di smettere di lottare contro qualcosa che non possiamo cambiare: saremo maggiormente capaci di vivere nel presente, anziché farci prendere all’amo continuamente dal passato e dal futuro, come anche dalle definizioni spesso lapidarie che siamo abituate a dare di noi stessi nella vita; saremo in grado di capire cosa è davvero importante per noi, i nostri valori, ciò che illumina il nostro sentiero nella vita e capiremo come impegnarci attivamente per percorrerlo. Per usare le parole di Russ Harris, uno dei creatori dell’ACT: capiremo come smettere di tormentarci, ed iniziare a vivere.
La Superhero Therapy
Sono anche un’inguaribile romantica e idealista, che ama la fantasia e la creatività in modo viscerale, il che mi porta a sperimentare di continuo nuove strade per condurre chi si rivolge a me, verso il benessere, utilizzando anche il gioco guidato.
Nella Superhero Therapy, creata da Janina Scarlet, consiste nell’incorporare personaggi della cultura popolare, compresi super eroi e altri personaggi di libri, film, videogiochi e serie tv all’interno di terapie evidence-based, cioè sperimentate e validate, come l’ACT e la Terapia Cognitivo Comportamentale. Essa è molto utile sia per rendere la terapia più leggera e divertente, che per aiutarci ad aprirci e creare un legame con il terapeuta, attraverso le nostre passioni.
Nelle mie terapie utilizzo anche strumenti di gioco. Il gioco di ruolo, consente di indossare i panni di qualcun altro: si ha la possibilità di sperimentare e sperimentarsi a piacimento. E’ possibile visitare tanto mondi fantastici, quanto attuali, l’importante è avere ben chiaro il sentiero che si percorre insieme e la direzione che si segue.
Utilizzo spesso anche le carte del gioco da tavolo Dixit per esplorare valori di vita e contenuti della sofferenza: queste carte hanno illustrazioni molto evocative, che riescono spesso ad arrivare dove il dialogo non riesce.
Da appassionata giocatrice, sto creando e sperimentando nuove strategie che consentano di utilizzare il meraviglioso mondo della fantasia, spesso drammaticamente assente negli adulti, per andare verso un benessere duraturo e non giudicante.
Letture
“La Trappola della Felicità” Russ Harris, ed. Erickson
“Se il mondo ti crolla addosso” Russ Harris, ed. Erickson
“Superhero Therapy” Janina Scarlet, Giovanni Fioriti Ed